Che cos’è il counselling? e in cosa si distingue un counselling ad approccio immaginale?
Un counselor, a livello di terminologia è colui che consiglia.
Egli deve avere un suo bagaglio di informazioni (nozioni) e di formazione (ha imparato a cambiare forma) che ha sviluppato in primis su se’ stesso.
La visione che io ho del counselor è quella di colui, o colei nel mio caso, che ti prende per mano e ti accompagna ad attraversare una selva oscura fatta di alberi fitti, rami attorcigliati, radici sconnesse, marcite, sofferenti e piante con grandi aculei che impediscono di proseguire.
A volte in questa foresta puoi incotrare potenze avverse, che mettono in difficoltà che sta camminando, creando confusione, stanchezza, delusione, apaticità, paure ecc… ma puoi anche incotrare, sopratutto dopo aver superato le precedenti prove, i tuoi daimon.
Il daimon è una forza invisibile, che nessuno crede di avere finchè non si libera dai condizionamenti. E’ chiamato anche entità che porta i doni, i talenti , quando si è pronti a riceverli e a metterli in atto.
Il counselor, per accompagnarti in questa selva deve avere prima di tutto già fatto il viaggio con se’ stesso, magari accompagnato da un altro consigliere che ha fatto lo stesso percorso in precedenza.
La strada del counselling è una via iniziatica se fatta con sacralità e reverenza verso la persona che sta attraversando la foresta per la prima volta e decide che sarai tu a tenerla per mano.
Il counselor è un porta voce del mondo invisibile conosciuto. Ha la vista allenata come un acquila per vedere oltre la siepe, ad osservare gli intrecci e trovare l’origine della matassa ingarbugliata, ha il fiuto del lupo che sente dove la radice è marcita, e sa come ripristinarla.
Il percorso di counselling aiuta a trovare una chiarezza che rende la foresta oscura una fonte piena di spiragli di luce dentro di te che da la possibilità di illuminare ciò che non hai mai immaginato di te.
La strada diviene cosi sempre più visibile ai sensi anche se invisibile agli occhi fisici.
Immaginale perchè?
Immaginare è differente dal semplice visualizzare. Quando immagini qualcosa non ci si ferma alla visione (occhi) ma quando immagini ti immedesimi, quindi attivi tutti i tuoi sensi. Puoi immaginare odori, suoni, colori e tanto altro, puoi sentire le emozioni che l’immagine ti da.
L’approccio immaginale si basa sulla proiezione di simboli, archetipi che identificano come è il proprio approccio alla vita.
Questo pensiero ci viene donato da Jung e a seguire da Hilmann. Io personalmente l ‘ho appreso grazie a Selene Calloni Williams e alla sua scuola di Counselor Immaginale.
Ogni simbolo, archetipo, è associato ad un ‘immagine’ che racchiude una ‘narrazione’ culturale dai tempi dei tempi., come quello dell’ occhio del creatore che ci osserva, chiamato Javè.
E’ possibile, in uno stato di profondo rilassamento, dirigere la forza, il potere della mente lungo sentieri ben precisi e definiti dal counselor.
Solo se il counselor ha fatto la strada e ha cambiato forma dopo il viaggio, saprà dirigere la tua mente in sentieri luminosi e dare al simbolo, all’archetipo, all’immagine che tu hai creato in te e fuori di te una direzione ben precisa, chiara e luminosa.
Ti aspetto per inziare la via insieme.
A volte vedi un intreccio che appaiono nodi da sciogliere, ma spesso poi ti accorgi che sono solo dita intrecciate di mani che si amano.
SimoNatur
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